Woodpigeon @ Circolo Esperia             14/3/2011

       

Come promesso, ecco un rapido passo indietro alla serata di Mark Hamilton all’Esperia, primo evento organizzato da Roberto Balocco di Elyron e primo concerto assoluto di Woodpigeon in territorio torinese. Mentre la sua terza data in città nel giro di sei mesi si avvicina sempre più e ancora non sappiamo né il luogo, né alcun dettaglio, eccetto che di pazzia si tratta (ma di quelle unicamente piacevoli), rieccomi con la mente e con i link a quell’evento miracoloso che è stato il concerto in solitaria di Mark nell’ottocentesco circolo canottieri in riva al Po, ad un passo dalla Gran Madre e dalla cornice fragorosa di Piazza Vittorio Veneto illuminata a dovere. Se per il recentissimo live di Caluso la cornice rustica aveva giocato un ruolo cruciale nella riuscita della serata, al pari della voce e della chitarra di Hamilton e delle nuove canzoni proposte (ma anche di quell’aperitivo sontuoso, come dimenticarlo?), lo stesso si può dire anche della venue deliziosa scelta per l’esibizione di fine inverno: un salone grande, elegante ma reso intimo ed accogliente da alcuni accorgimenti preziosi, dallo stanzino di sfondo pieno di libri e coppe, ai tappeti, i serpenti luminosi e i lumini sulle mensole, con gli eleganti finestroni affacciati su uno dei più begli scorci cittadini e quel finto scheletro di balena appeso al soffitto, a conferire all’insieme un’aura più insolitamente magica, ludica quasi. L’incontro con Mark è avvenuto qui, dopo un’apprezzabile antipasto offerto da Orlando Manfredi e i suoi Duemanosinistra, accompagnati in un brano anche dalla guest star Tommaso Cerasuolo, voce dei Perturbazione. Nella prova di Woodpigeon, come ribadito in sede di recensione, tantissime sorprese. In primo luogo il buon numero di belle cover, quindi la cura per arrangiamenti vivacizzati dal pedale del delay, creando una scorta ritmica e corale dal nulla. Penalizzato in Italia dallo status limitante dell’artista poco noto, Hamilton è ancora un comandante senza armate, ma si arrangia con gusto e stile. I suoi trucchi virtuosi hanno saputo tenere a considerevole distanza il tedio, ampliando a dismisura gli umori e le tonalità della sua esibizione. Anche la stoffa dell’intrattenitore è risultata fondamentale per avvolgerci nell’illusione di essere al cospetto di una banda, di una realtà multiforme con moltissime cose da comunicare. Questa impressione è svanita soltanto quando i Duemanosinistra e l’amico Roberto Necco hanno affiancato il cantante canadese per reinventarsi come backing band in un paio di riprese da ‘Die Stadt Muzikanten’. Il balzo in avanti, in termini di profondità, calore e colore, è stato evidente per tutti. Ora che arriva settembre non avremo ancora modo di assaggiare finalmente i Woodpigeon dal vivo come gruppo, anche se un tassello significativo dovrebbe aggiungersi al mosaico (la violinista Foon Yap). Come il piccolo mugnaio nella pubblicità del Mulino Bianco non disperiamo: la prossima volta, forse. Intanto conserviamo prezioso il ricordo della magica prima volta all’Esperia. Per Mark deve essere stata un’emozione non inferiore alla nostra, visto che ha voluto pubblicare sul proprio sito alcune delle registrazioni del concerto passategli a mo’ di regalo dall’infaticabile Balocco. Le sue parole a corredo del relativo post, raggiungibile per chi volesse ascoltare quel pugno di brani dall’immagine qui sotto, rimane forse il più bel regalo per chi (oltre a lui, naturalmente) ha reso possibile tutto questo.

       

SETLIST: ‘Lonely Kiss’, ‘Knock, Knock’, ‘Oberkampf’, ‘Redbeard’, ‘An Entanglement of Weeds’, ‘I Live a Lot of Places’, ‘Lay All Your Love on Me’, ‘…And As The Ship Went Down, You’d Never Looked Finer’, ‘Enchantee Janvier’, ‘Spirehouse’; ENCORE: ‘Love Is Teasin’’,’I’m Set Free’.

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