Middle Cyclone

 

L'ho scritta per Monthlymusic, è stata la mia prima rece per il nuovo sito e alla fine ho avuto l'impressione (errata) di non aver detto nulla di questo album. Dovevo scriverla anche per Indie-rock, fermamente deciso a parlarne più in dettaglio e screditare con la forza delle parole il report uscito per Ondarock, un bozzettino che gridava vendetta a mio parere. Non ho avuto modo di scriverla perché, per una sovrapposizione, mi ha anticipato un'altra persona. Bene, se quanto riportato su or mi erano parse le sbrigative e svogliate considerazioni di un critico che probabilmente ha ascoltato il disco mezza volta, affidandosi alle press paper e liquidandolo in buon ordine con un sei rancino (di quelli che oramai si riservano solo ai pezzenti), vi lascio immaginare il mio stupore dopo aver letto la recensione uscita sul nostro sito, praticamente la versione bignami di quell'altra. Delusione. Una Neko Case che coraggiosamente mette da parte gli standard folk più o meno giustamente ritenuti barbosi (ma esaltati dalla critica, e mi ci metto anch'io) dei dischi precedenti per provare a rendere le sue ricette appetibili anche a chi non è avvezzo ai circuiti indipendenti. Un lavoro che ha la complessità, soprattutto la varietà, della scrittura di questa eccellente autrice statunitense ma si propone in un uno sforzo encomiabile di accessibilità, facendo centro peraltro (è entrato nella top ten statunitense, anche se per poco) ed evitando gli scivoloni commerciali. Cose del genere non capitano molto spesso, io trovo che abbiano del miracoloso. Or non la pensa così e ci può stare, anche se la mezza bocciatura è di quelle che mi lasciano sempre molto perplesso (l'indipendente che prova a essere per una volta un po' meno indipendente decisamente non fa figo). Assai più deprimente è stato quell'abbozzo di recensione pubblicato in casa nostra, una scopiazzatura penosa dell'opinione del tizio di or (stesse etichette per le varie canzoni, stesse identiche espressioni conficcate qua e là, stessi identici abbinamenti dei brani) che per una volta ci ha fatto sfigurare anche in termini di originalità rispetto ai nostri "competitors" (va bene chiamarli così? Massì, tanto noi vinciamo comunque ;P). Questo non per magnificare quanto avrebbe scritto il sottoscritto, anzi, probabilmente sarebbe stata la solita schifezza prolissa e stracotta…è che non va bene accodarci alle altrui opinioni, specie in un modo così poco limpido e raffazzonato. Tutto questo preambolo mi toglie la voglia di scrivere effettivamente qualcosa in più rispetto a quanto riportato con qualche svolazzo di troppo su Mm. Lì non mi sono dilungato sui singoli brani e forse è anche meglio così. Il succo comunque credo di averlo tirato fuori: 'Middle Cyclone' è un album fiero, coraggioso, estremamente passionale e sincero. Scritto benissimo, con una partenza strepitosa ed una generale agilità assolutamente ammirevole, al di là di qualche comprensibile macchia di maniera, un'ombra appena. E' un bellissimo album, molto femminile, molto schietto anche nella propria istintiva e genuina vitalità. Un'opera importante per come ha cercato di arrivare a più orecchie possibili, senza cedere di un millimetro al compromesso. Il recensore di Pitchfork questa cosa l'ha capita e lo ha presentato ai lettori con un 7.9, praticamente il voto (8) che avrei dato io stando ai parametri di Ir. Ma non sono i numeri il dato più importante, ancora una volta. E' la freschezza del disco, incredibilmente perfetto per quando ci è arrivato tra le mani (Marzo). Peccato che in pochi lo abbiano apprezzato per quel che è, forse perché in pochi devono averlo effettivamente ascoltato. Ah, dimenticavo: Neko canta divinamente, anche se questa non è certo una sorpresa.

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