Badly Drawn Boy  @ HMA      10-11-2010

 

Ecco, la serata con Damon Gough e le sue canzoni non era esattamente tra quelle per cui avrei perso il sonno, non negli ultimi anni almeno, ma l'esito del suo concerto all'Hiroshima Mon Amour è stato comunque dei più felici e devo confessare che ne ricordo i dettagli con una certa vividezza, segno che nel suo lungo evolversi si è trattato senza dubbio di uno show apprezzabile. Il "ragazzo mal disegnato" aveva rappresentato una alternativa molto carina nell'ambito folk-pop britannico quando uscì 'The Hour of the Bewilderbeast', ormai un secolo fa, e sull'onda lunga di quel pregevole primo album ho comprato qualunque cosa Gough pubblicasse nel lustro seguente. Poi la ripetitività della formula, unita ad un certo appannamento (non grave comunque), mi hanno stancato e allontanato da lui, anche se quella generica simpatia di fondo non è mai venuta meno. L'ascolto del disco nuovo, celebrato in questo suo tour del decennale, non è stato proprio dei più entusiasmanti, anche se alcune delle qualità del Badly Drawn Boy classico si sono evidentemente rinnovate anche nelle più recenti registrazioni. In nome dei generosi ascolti dei vecchi tempi ho scelto comunque di non mancare, conscio – come nel caso dei Turin Brakes – che Gough appartiene a quella schiera di artisti osannati dalla critica il primo giorno e poi rapidamente ripudiati (si vedano certi votacci – a dir poco ridicoli – su Pitchfork), in entrambi i casi molto sommariamente: anche questo particolare ha contribuito ad alimentare in me una sorta di solidarietà (non pelosa) nei confronti del cantante inglese convincendomi a non mancare. In tanti lo davano per finito da un pezzo: argomento sufficiente per verificare di persona. Non avevo la minima idea del suo caratteraccio, più che altro della sua luna inquieta in sede di concerti. Aver letto qualche live report sul suo conto con alcuni anni di ritardo, scoprendo di certe scenate, di canzoni interrotte di brutto o eseguite in maniera terrificante, un minimo di preoccupazione me l'ha trasmessa. E l'avvio della sua esibizione, effettivamente, pareva orientare l'intera serata in quella direzione anche se…beh, per la cronaca dell'evento c'é il mio report su indie-rock.it, raggiungibile come sempre dalla prima foto in alto. In aggiunta ad esso posso solo concedermi una chiosa, confessando che da quasi otto mesi il mug del ragazzo mal disegnato mi fa compagnia tutte le mattine, a colazione. Non so se dipenda o meno da esso, ma l'umore si mantiene sempre generalmente buono.

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