Not Music

         

Mentre il loro indefinite hiatus procede da più di due anni senza che alcuna novità significativa sia giunta a scalfirne la granitica fermezza, mi tocca tirare fuori l’impolverata (e non troppo entusiastica) recensione del loro ultimo passaggio discografico ufficiale. ‘Not Music’, che era poi solo una raccolta di avanzi dalle session di ‘Chemical Chords’ e che quando ruppe all’improvviso il silenzio non sorprese in verità nessuno, non me quantomeno. Sto parlando degli Stereolab, ovviamente, una band la cui mancanza comincia a farsi sentire. Certo l’onestà con la quale quest’ultimo lavoro era stato presentato aveva in fondo già allora chiarito come di un gruppo in pausa di riflessione si trattasse. Materiale di seconda scelta quello di ‘Not Music’, frammentario e marginale, plasmato con la consueta cura per l’arrangiamento eccentrico ma fondamentalmente privo di spunti degni di nota. Che l’ispirazione del gruppo anglo-francese avesse iniziato a mostrare la corda ce ne eravamo accorti da un po’, diciamo dai tempi di ‘Margerine Eclipse’, anche se lo straordinario mestiere e l’instancabile ricerca stilistica avevano saputo in più occasioni piazzare le giuste toppe in lavori minori per quanto sempre molto gradevoli. A ‘Not Music’ questo miracolo non è riuscito, e non poteva che essere così in fin dei conti: è una collezione di esercizi sonori, di bozzetti e di divertissement, non di canzoni, e come tale non può che lasciare freddini gli ascoltatori di passaggio immalinconendo i fan più accaniti. Mentre Laetitia e ancora in giro per il mondo a promuovere il suo (piacevole ma non indimenticabile) esordio solista e Tim è senza dubbio impelagato in qualche nuovo progetto, spiacerebbe dover registrare che questa pallida raccolta sia a tutti gli effetti l’ultimo capitolo di un’avventura formidabile e rivoluzionaria come quella degli Stereolab. Certo da loro non ha senso attendersi ancora un colpo di coda degno di ‘Transient Random-Noise Bursts With Announcements’ né un fantomatico secondo capitolo di ‘Dots and Loops’ (la cui cifra minimalista sembrerebbe tornata in auge proprio in queste più recenti registrazioni) ma la speranza che la carriera possa riservare ancora qualche sorpresa e qualche bella canzone è più che legittima. Restiamo in attesa allora. Con le reunion tornate prepotentemente di moda, gli hiatus sono quanto di meno quotato al momento. Anche le Sleater Kinney e le Electrelane sono avvertite…

0 comment

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

Comment *