Turin Brakes @ Spaziale Fest
24-07-2010

 

Report bonariamente ironico quello per i Turin Brakes all'ultimo festival estivo di Spazio211. Una risposta in fondo condizionata dalle tante malignità lette, ed ascoltate quella sera sul prato di via Cigna, a proposito del duo inglese ormai lontano dagli effimeri fasti dell'era NAM. Troppo facile sparare a zero su una band che forse quel che aveva da dire l'ha già detto, ma che in fondo non si è mai mostrata meno che onesta nel rapporto con la critica e con il suo pubblico. Io che non mi sarei mai detto loro fan, nemmeno quando quel paio di dischi glieli ho comprati, ho provato a giudicarli con imparzialità e soprattutto ad ascoltarli, non come chi li ha sempre liquidati senza nemmeno provare a sentire che razza di musica scrivessero e magari dopo il live ben più modaiolo degli A Place To Bury Strangers ha insistito a bivaccare nei pressi del palco di Spaziale rumoreggiando, ciarlando e, perché no, sfottendo i musicisti e chi aveva pagato per vederli. Del concerto in sé, come ho scritto, non c'é poi molto da dire se non che si è trattato di una prova più che discreta, anche generosa da parte di Knights e Paridjanian, compatibilmente con i limiti di tempo imposti dall'organizzazione in una serata con ben quattro artisti (volendo far rientrare il ciarpame elettronico dello svedese The Field sotto questo benevolo ombrello). Nulla di trascendentale insomma, come mai per il sottoscritto da un gruppo stimato eppure mai amato come i Turin Brakes, ma nemmeno una nota sgradevole che fosse una o un passaggio veramente fuori fuoco. Esibizione pulita, ben condotta, tutt'altro che travolgente ma con qualche recupero dal passato remoto di 'The Optimist LP' che sinceramente ho apprezzato. A parte questo ritorno asciutto e senza retorica agli anni d'oro, non c'era altro che chiedessi a questo primo "live in Turin" dei Turin. Anche loro, immagino, non si aspettavano molto più che l'affettuosa accoglienza di un manipolo di nostalgici affezionati, ed un po' di applausi impersonali da qualche curioso come me. La cresta dell'onda e l'onda stessa sono durate poco, quanto era giusto diciamo. Loro lo sanno, io lo so. Gli unici che sembrano ancora intrappolati nel passato sono quei detrattori un po' ridicoli che non hanno mai smesso di considerarli un comodo bersaglio, molto più grande – anche in negativo – di quanto i Turin Brakes non siano mai stati in effetti.

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