Divine Comedy @ Hiroshima                09/12/2010

    

O meglio, “An evening with Neil Hannon”. Ecco il caso di un concerto fuori dall’ordinario e, conseguentemente, di un report non troppo ortodosso. A dire il vero entrambi i momenti mi hanno suggerito una sorta di idea comune, come un filo rosso che li ha legati, ovvero quel senso di comfort che assai di rado capita di respirare nella frenesia del vivere e del raccontare eventi. L’insolita serata con Mr. Divine Comedy si è incanalata prestissimo su questi binari, definendo agevolmente la propria rilassata (ma non svaccata) direzione. Avevo ascoltato i suoi dischi, quindi un’idea abbastanza precisa sul personaggio me l’ero fatta. Eppure l’artista in scena riesce a sorprendere perché stravolge canoni consolidati e sa creare un rapporto speciale con il suo pubblico, sa mettere tutti a proprio agio. In tal senso, probabilmente, andava letto il sottotitolo ufficiale di questo che è stato un vero e proprio spettacolo, con tanto genio tirato a lustro per l’occasione ed una scorta minima di improvvisazione. Per tenere traccia di un concerto elegante e molto particolare come questo di Hannon all’Hiroshima sarebbe stata indicata una forma di cronaca non meno sorprendente, per quanto puntuale e priva di eccessivi ghirigori formali. Fortuna ha voluto che mi godessi l’esibizione del folletto nordirlandese da posizione comoda, privilegiata, una prima fila senza transenne e con il palco ad altezza accettabile per consentirmi di giostrare in perfetta tranquillità tra il ruolo di fotografo, quello di testimone con tanto di blocchetto degli appunti e quello di appassionato di buona musica, placidamente abbandonato ad un metro dal pianoforte e con un bicchiere di vino a portata di mano, gentilmente offerto dall’artista stesso. La recensione di questo bellissimo concerto si è scritta quasi da sola, tratteggiata con la medesima naturalezza dei toni garbati ed ironici del moderno dandy cantastorie in scena, riportando sui tasti del mio portatile le sensazioni grattate a matita sul block notes, arricchite appena da quel minimo di ricamo e spensieratezza.
Andasse sempre in questo modo, la vita sarebbe davvero soffice come un merletto.

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